Stéphane Tissot è più di un semplice viticoltore del Giura, è un vero e proprio simbolo della regione. Discendente da una lunga stirpe di viticoltori, ha riportato in vita l'antico vigneto Tour de Curon. Per...Lire la suite

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Stéphane Tissot è più di un semplice viticoltore del Giura, è un vero e proprio simbolo della regione. Discendente da una lunga stirpe di viticoltori, ha riportato in vita l'antico vigneto Tour de Curon. Per gli intenditori di vino, questo nome non ha bisogno di presentazioni e sembra ovvio quando si parla dei vini di Arbois, la più antica denominazione d'origine controllata della Francia. Come le grandi menti finiscono sempre per incontrarsi, la storia di Stéphane è strettamente legata a quella di Henri Maire. Due generazioni, due mondi diversi, ma quando il primo ha acquistato le vigne di Curon dal secondo nel 2001, è stato come un secondo vento, come una fiamma crescente in attesa di diffondersi.

Stéphane Tissot conosce il luogo a memoria, avendolo frequentato da bambino e desiderando le vigne del Clos della tenuta di 20 ettari della sua famiglia. È un sogno d'infanzia che diventa realtà quando prende in mano la tenuta, e i suoi vini lo riflettono, con cuore e anima dal naso alla bocca. Tutti noi siamo cresciuti in un ambiente molto speciale: ricordate le passeggiate in campagna con i nonni, le vacanze al mare da bambini, o l'autobus che passa e fa scricchiolare i finestrini per quelli di noi che vivono in città. Quando si rivivono questi momenti e si riscoprono questi luoghi antichi, si crea un legame naturale. È quello che è successo a Stéphane quando ha rilevato la tenuta, reimpiantando lo Chardonnay, il vitigno storico della tenuta. Non ha voluto chiamare un responsabile dei vigneti per gestire i suoi 50 ettari in modo biodinamico; ha voluto tenere le mani nell'uva e i piedi nella terra. Precisi e diretti, come la loro cuvée Clos de la Tour de Curon, Stéphane e sua moglie Bénédicte hanno sempre isolato i vigneti per renderli più belli e, chissà, un giorno farli diventare i primi "premiers crus" di Arbois.